Rimedi che possono aiutare in caso di insufficienza venosa

L’insufficienza venosa è un problema circolatorio tra i più comuni, ma prendendo i giusti accorgimenti è possibile contrastare i sintomi del disturbo e convivere con la patologia. In questa sezione troverete alcuni consigli per favorire il benessere di gambe e caviglie.

La sedentarietà è il peggior nemico delle gambe

La sedentarietà è il primo nemico delle gambe: la pesantezza che le colpisce si sconfigge con il movimento. L’importante, come spiegano gli studi a riguardo, è fare attività fisica tutti i giorni, per almeno 30 minuti, in modo regolare, ma senza affaticarsi. Camminate e bicicletta sono ottimi a questo proposito. Sono soprattutto i movimenti regolari dei polpacci a riattivare la circolazione, troppo spesso limitata dal troppo tempo trascorso seduti oppure in piedi.

Ecco qualche semplice esercizio e qualche raccomandazione per ritrovare la salute e l’efficienza delle nostre gambe.

Attività per gambe sempre in forma

Camminate. Camminare è il miglior esercizio per tenere in forma le gambe: le contrazioni muscolari aiutano a far risalire il sangue verso il cuore. Basta poco: una camminata per andare e tornare dal lavoro può essere d’aiuto. Aiuta a tenersi in forma e permette di controllare meglio l’eccesso di peso corporeo.
Bicicletta. La bicicletta (o la cyclette) è un ottimo esercizio per le gambe. Il movimento costante aiuta i polpacci a svolgere la loro funzione di pompa per il sangue così da contrastare il ristagno venoso alle gambe.
Piscina. Una nuotata può essere d’aiuto per le gambe. Il nuoto permette di mantenere le gambe in movimento senza troppa fatica. Anche senza nuotare, gli esercizi alle gambe in acqua consentono minori sforzi e permettono di massimizzare i risultati dati dal costante movimento.

Esercizi per la circolazione delle gambe da fare in ufficio

Siediti su una sedia e appoggia la schiena allo schienale. Allunga una gamba mantenendo colonna vertebrale e testa dritte, rimani in questa posizione per 5 secondi. Quindi riporta la gamba in posizione di riposo. Ripeti lo stesso movimento con l'altra gamba. Ripeti 15 volte per ogni gamba. Questo semplice esercizio ti aiuterà a migliorare l'efficienza dei muscoli delle cosce.
Questo esercizio deve essere eseguito dopo aver concluso il precedente. Siediti su una sedia con la schiena appoggiata allo schienale. Solleva da terra le gambe e mantienile distese senza piegare le ginocchia. Inizia ad abbassare le gambe in maniera alternata per qualche secondo. Fai 10 ripetizioni.
In piedi, con le mani appoggiate allo schienale della sedia, solleva delicatamente e lentamente i talloni da terra per spostare il peso del corpo sulle punte dei piedi. Una volta sulle punte, mantieni la posizione per qualche secondo respirando lentamente. Ripeti 15 volte. Esegui l'esercizio in 3 serie a distanza di 1 minuto l'una dall'altra.
In posizione seduta, stendi le gambe e fletti i piedi avanti e indietro per 10 volte. Esegui 3 serie di ripetizioni a distanza di 1 minuto l'una dall'altra. L'esercizio aiuta a riattivare la circolazione e a sgonfiare le gambe.

2. Viaggi e insufficienza venosa

Perché durante i viaggi in auto e aereo le gambe possono gonfiarsi?

L'insufficienza venosa cronica agli arti inferiori e i sintomi a essa correlati sono particolarmente rilevanti per chi viaggia spesso e a lungo. L'immobilità protratta e la postura, in particolare nei viaggi in aereo o auto, accentuano i sintomi come il gonfiore o la pesantezza delle gambe. Nelle persone affette da insufficienza venosa le pareti di vene e capillari delle gambe perdono la loro elasticità e questo influenza negativamente i meccanismi che permettono il ritorno del sangue al cuore. Si verifica un ristagno di sangue nei vasi venosi, causa diretta del gonfiore, del senso di pesantezza, del dolore e dei formicolii e di altri sintomi tipici dell'insufficienza venosa degli arti inferiori. Per chi soffre di questi disturbi, prima di partire, può essere opportuno programmare una visita dall'angiologo.

Chi rischia di più in viaggio?

Donne in gravidanza o menopausa. Donne in gravidanza, donne che assumono anticoncezionali, o seguono una terapia ormonale o che sono in menopausa, in viaggio sono più soggette all'accentuarsi dei sintomi dell'insufficienza venosa.
Persone in sovrappeso. Le persone in sovrappeso hanno più probabilità di manifestare sintomi come il gonfiore durante il viaggio. Il peso corporeo in eccesso è uno dei fattori di rischio dell'insufficienza venosa.
Persone che soffrono o hanno sofferto di vene varicose. Le vene varicose sono uno dei segni dell'insufficienza venosa agli arti inferiori e indicano una condizione non ottimale dei vasi sanguigni. I lunghi periodi di immobilità possono stimolare altri sintomi come il gonfiore alle gambe o il senso di pesantezza.

Consigli per ridurre la pesantezza alle gambe e il gonfiore durante i viaggi

In auto, fai soste frequenti e cammina per qualche minuto, magari sulle punte dei piedi e poi sui talloni. Durante i lunghi viaggi, esegui alcuni semplici esercizi per le gambe. Mettiti a sedere. Fletti le gambe verso l'addome, portando le ginocchia al petto, e contrai ritmicamente i polpacci. Ti piacciono gli esercizi? Ecco altri esercizi per la circolazione delle gambe.

La pressione della cabina all'interno dell'aereo e l'immobilità possono provocare gonfiore a caviglie e polpacci. Alzati frequentemente per sgranchirti le gambe. Evita i posti centrali e vicini al finestrino in modo da poterti muovere facilmente. Inoltre, in posizione seduta, tieni i piedi leggermente sollevati da terra sul poggiapiedi per dar loro sollievo. Se senti le caviglie gonfie, massaggiale delicatamente e con movimenti lenti.

Indossa scarpe e vestiti comodi, evita tacchi alti o scarpe piatte. Le calze a compressione graduata possono essere utili. Evita indumenti stretti all'inguine.
Bevi molta acqua prima e durante il viaggio, ma evita alcolici e caffè. Prima e durante il viaggio evita cibi molto salati perché possono far peggiorare il gonfiore. Preferisci frutta fresca e verdure a foglia verde, che, grazie alle loro proprietà diuretiche, facilitano lo smaltimento di liquidi.

3. Insufficienza venosa e sport

Gambe stanche e dolenti? Ecco come scegliere lo sport

Quali sport scegliere in caso di insufficienza venosa? Lo sport ideale favorisce movimenti ritmici delle caviglie, contrazioni muscolari regolari e la respirazione profonda. Se siamo alle prime armi, non trascuriamo un allenamento costante e graduale: consente a muscoli e pareti venose di abituarsi progressivamente agli sforzi. Non tutti gli sforzi però sono adatti a chi soffre di insufficienza venosa.

Quali sport è meglio evitare

  • Sport che sforzano i muscoli. Chi soffre di insufficienza venosa dovrebbe evitare di sforzare troppo le vene delle gambe. Sport come sollevamento pesi, canottaggio, pugilato, pallavolo, rugby, o calcio sono da evitare.
  • Sport che sollecitano le articolazioni. Gli impatti violenti con il terreno possono essere traumatici per le gambe. Per questo sport come la corsa sono sconsigliati. Meglio attività più leggere come la camminata.

Gli sport ideali per chi soffre di insufficienza venosa

Camminata e sci. La camminata è sempre ottima, a patto di indossare calzature adeguate e di scegliere superfici adatte e senza dislivelli, come terreni boschivi, sabbia o prati. È importante regolare la velocità in base alle capacità, per evitare di sovraccaricare cuore e respirazione. Lo sci è consigliato perché favorisce la respirazione profonda e per i movimenti ritmici, che impone alle articolazioni senza sollecitarle troppo. Vanno bene sia la discesa che il fondo, ma meglio evitare lo sci alpino, troppo stressante per le caviglie.
Nuoto, ginnastica in acqua, camminate in piscina. I movimenti morbidi favoriscono un'azione positiva sul sistema venoso, simile a quella svolta dalle calze a compressione graduata. Inoltre, la posizione orizzontale riduce il peso esercitato sulle gambe, tipico della postura eretta. Acqua-jogging e ginnastica in piscina uniscono i vantaggi del nuoto a quelli dell'aerobica. L'importante è non superare mai la profondità di un metro e mezzo, ovvero altezza torace. Ottime anche le camminate in piscina: l'acqua favorisce un'azione massaggiante e comprimente, riducendo al contempo lo sforzo sulle articolazioni.
Ciclismo. È ottimo perché aiuta a mantenere tonici i muscoli delle gambe, attivando la pompa muscolare a livello del polpaccio. Meglio evitare però le bici da corsa: la posizione del tronco, troppo inclinata, non favorisce la risalita del sangue verso il cuore. Da evitare le salite ripide e gli sforzi eccessivi, che impongono di pedalare in piedi.
Yoga. Lo yoga è un ottimo alleato. Dedicarsi allo yoga aiuta moltissimo ad alleviare la fatica alle gambe. Quella della pinza seduta è una posizione ideale: sedendosi a terra con le gambe allungate, piegare le punte dei piedi fino a toccarne le dita con le mani per quanto possibile, mantenendo la schiena dritta e la testa in linea con il collo. Restare in questa posizione per un minuto.

4. Calze elastiche per insufficienza venosa

Calze elastiche a compressione graduata: a cosa servono?

I medici prescrivono frequentemente l’uso di calze elastiche a compressione graduata a chi soffre di pesantezza alle gambe o di insufficienza venosa negli arti inferiori, oppure ha avuto in passato problemi di trombosi venosa. Si tratta di speciali calze capaci di favorire la circolazione sanguigna e linfatica negli arti inferiori evitando le complicanze più serie. Queste calze si possono trovare in vendita nei negozi di ortopedia o in farmacia.

Perché occorre usare le calze a compressione graduata

  • Per alleviare i sintomi dell'insufficienza venosa. L'uso continuativo di queste calze migliora la circolazione venosa grazie al fenomeno dell'elastocompressione, cioè la pressione dall'esterno verso l'interno della gamba. Pur non garantendo in sé la guarigione, le calze favoriscono i meccanismi del ritorno venoso e quindi alleviano sintomi quali dolore, gonfiore e difficoltà di camminare e prevengono edemi, ulcere e trombosi venosa.
  • Dopo un intervento chirurgico. L'immobilità può portare alla formazione di coaguli di sangue, che a loro volta possono causare patologie come trombosi ed embolia polmonare. Le calze a compressione graduata possono essere impiegate per prevenire la formazione di trombi nei pazienti allettati dopo un intervento chirurgico.

Le tipologie di calze elastiche e qualche consiglio

Calze preventive o da riposo. Prevengono l'insorgenza di patologie venose o per ridurre il senso di pesantezza alle gambe se il disturbo è allo stadio iniziale. Per essere definite “da riposo” devono esercitare una pressione alla caviglia di almeno 6 mmHg (millimetri di mercurio) fino arrivare a 20 mmHg. Rispetto alle calze terapeutiche, esercitano una pressione minore sulla gamba.

Calze terapeutiche. Destinate a pazienti che hanno già avuto patologie e sono ad alto rischio di recidive. Si tratta di veri e propri dispositivi medici; pertanto devono essere prescritti dallo specialista e si acquistano in farmacia. Per essere definite “terapeutiche” queste calze devono rispettare determinati standard, tra cui esercitare una pressione sulla gamba compresa tra 20 mmHg fino a 40 e oltre mmHg. Rispetto alle calze preventive, esercitano una pressione maggiore.

Quando sono da evitare. Le calze elastiche non sono indicate per tutti i pazienti. Chi è affetto da alcune patologie arteriose, dermatologiche o da diabete dovrebbe parlarne sempre con lo specialista in quanto l'uso delle calze potrebbe avere conseguenze gravi.

Quando indossarle. Le calze a compressione graduata andrebbero indossate sempre a inizio giornata, quando le gambe non sono ancora gonfie, per un tempo che sarà il medico a indicare (generalmente, non meno di sei mesi). Anche se possono sembrare difficili da indossare possono essere un alleato nell'alleviare i sintomi alle gambe.

2024